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Il dentifricio? Si può fare in casa

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La confezione dei dentifrici è strana. Uno la compra, la porta a casa… e comincia a buttarla: la scatola di cartone plastificato è la prima cosa che finisce nella spazzatura.
Dopo qualche giorno è seguita dal tubetto (a meno che non sia stata preceduta dal foglietto di alluminio che stava appena sotto il tappino in alcune marche).

Ma a cosa serve il dentifricio? Chiedetelo a un dentista. Se è onesto, vi dirà che serve a “rendere gradevole la manovra“. Vuol dire che serve all’alito fresco.

Teoricamente, si può farne a meno: i denti li lava lo spazzolino.

Oppure, si può sostituirlo con un po’ di bicarbonato, di glicerina (un flacone in farmacia costa un paio di euro), se volete di sale per dare un’azione leggermente “abrasiva” e di olio essenziale di menta. Funziona come quello tradizionale, fa soltanto molta meno schiuma.

Il costo del detersivo autoprodotto? Non sono riuscito a calcolarlo, deve essere intorno ai 5 centesimi per flaconcino.

E’ un’altra delle cose che si possono fare. Basta la voglia…

p.s. Se il dentista di prima è anche un bravo dentista, oltre che onesto, vi dirà anche che esistono dentifrici medicati che disinfettano, importanti per alcune patologie della bocca.



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